[MUSICA] [MUSICA] [MUSICA] Salve a tutti e bentornati. La lezione scorsa abbiamo visto come Roma nel tempo si evolve, come la sua struttura cambia e come la sua dimensione cambia, allargandosi prima e restringendosi poi. Ora dobbiamo considerare, per capire Roma, un problema più ampio. Qual è il contesto nel quale Roma nasce e perché Roma diventa così diversa dal contesto in cui nasce, molto presto? Nell'XI secolo a.C. quest'area in Italia subisce un cambiamento particolare, che la inizia a distinguere da tutto il resto. Cominciamo dalla regione di Roma, il Lazio. Il Lazio è un'area che inizia dalla riva del Tevere, si estende sulla costa, termina alle pendici dell'Appennino, includendo una valle interna e il massiccio del Monte Albano e di questi altri monti. Dall'XI secolo a.C. quest'area è caratterizzata da una cultura omogenea e la distribuzione dell'insediamento appare così, con dei villaggi che si trovano praticamente in ogni luogo: nelle valli interne, intorno al massiccio centrale, lungo la costa e lungo il Tevere. Roma non è ancora nata. Sul sito di Roma ci sono almeno due villaggi, che convivono vicini. A nord del Tevere, in Etruria, in quest'epoca il quadro è più o meno simile. Ci sono villaggi distribuiti a distanze non molto lontane uno dall'altro, lungo le rive dei fiumi. Nella seconda metà del secolo X, quando si passa dall'Età del Bronzo all'Età del Ferro, questo sistema più antico, che definiamo "pre-urbano", viene annullato e nasce un sistema nuovo. Tutti gli abitanti sparsi in villaggi piccoli si riuniscono in quattro, cinque centri molto più grandi. L'Età del Ferro inizia, inizia la fase cosiddetta "proto-urbana", dove non si parla più di piccoli villaggi, ma di grandi centri unificati. Nel Lazio l'Età del Ferro porta un cambiamento, non evidente come quello che succede in Etruria, ma molto importante. La distribuzione degli insediamenti non cambia, come vedete da queste due piante, però i villaggi sul sito di Roma diventano soltanto loro un grande centro unificato: due piccoli villaggi si trasformano, o sono trasformati, in un grande centro di duecento ettari. Per cui se guardiamo un quadro più ampio in questa fase, ci accorgiamo che mentre il Lazio rimane un sistema ancora ancorato a regole più antiche, soltanto Roma si evolve, diventando simile alla novità che sono i grandi centri proto-urbani dell'Etruria. Roma proto-urbana, Roma del IX secolo a.C. fine del X- IX secolo a.C., doveva apparire più o meno così: un'area di duecento ettari, abitata, che escludeva il Campidoglio, circondata dai suoi distretti rurali, che si chiamavano "Pagi". L'interno dell'abitato era suddiviso in 27 rioni, che i Latini chiamavano "Curiae", che significa "rione dell'abitato" e allo stesso tempo "gruppo di uomini", per indicare che anche la popolazione interna all'abitato era suddivisa in gruppi. Alla metà dell'VIII secolo questo centro viene trasformato in una città, al modo degli antichi: primo, celebrando un rito che trasforma il Palatino da rioni dell'abitato più antico in un territorio speciale, benedetto dagli dei; secondo, aggiungendo tre rioni, portandoli da 27 a 30, in quest'area; terzo, inserendo un elemento politico nell'abitato e creando un'area specializzata tra il Palatino, il Foro e il Campidoglio, dove i culti pubblici e le assemblee politiche sono inserite. Ci vediamo la prossima volta. [SUONO]