[VUOTO] [MUSICA] [MUSICA] Salve a tutti e bentornati. Nell'incontro scorso abbiamo esaminato i pochi resti che abbiamo sul Palatino fra il V secolo a.C. ed il III secolo a.C. Esaminiamo oggi invece il periodo che va dal II secolo a.C. fino al I, la cosiddetta "tarda Repubblica". I dati aumentano, molte notizie ci vengono anche ora grazie alle fonti letterarie, che ricordano tanti personaggi che hanno vissuto in questi luoghi, e come vedete dalla pianta però, i resti sono distribuiti sui margini del monte perché il centro viene poi occupato integralmente dal palazzo dell'imperatore, quindi le fasi più antiche le possiamo leggere soltanto sui margini. Iniziamo dal santuario nell'angolo sud-ovest. Alla fine del secolo III a.C. viene aggiunto qui un terzo ed ultimo tempio, dedicato anch'esso ad una dea femminile: Magna Mater. E' un periodo molto grave per Roma: Annibale ha invaso la penisola, Roma ha paura quindi chiama a sé dee anche straniere per essere difesa. Di fronte ai templi viene riallestito per l'ultima volta il memoriale della fondazione, con un recinto nuovo all'interno del quale viene posto un altare. Tutti i resti più antichi sono sepolti da una colmata che sorregge un pavimento nuovo. In questa immagine possiamo seguire integralmente per l'ultima volta la storia di questo luogo. Una capanna del IX secolo viene abbandonata alla metà dell'VIII e sostituita da due strutture, una più piccola e una più grande suddivisa in due stanze. Di fronte a queste si apre una fossa associata con un altare, forse i monumenti più strettamente legati al mito della fondazione. Questo contesto vive per molti secoli. Agli inizi del secolo III in uso resta solamente la capanna grande e questa zona viene coperta da un primo recinto. Alla fine del III, inizi del II secolo a.C., il recinto viene coperto da un secondo recinto all'interno del quale si allestisce un altare nuovo. In sezione potete vedere come gli elementi nel corso del tempo sono stati connessi: la grande capanna, la fossa e l'altare in fronte ad essa, e poi invece l'altare nuovo, che coincide esattamente con la fossa più antica, ed il pavimento nuovo allestito in questa fase. Nella seconda grande area sacra sul monte, alle "Curiae veteres", in questa fase abbiamo invece un restringimento dell'area sacra: vedete la possibile estensione dell'area tra il VI secolo e il V e invece nel II secolo, con l'estensione delle grandi domus ai lati si ha uno spazio più piccolo. Questa casa, in particolare, è una casa di un personaggio molto famoso, perché qui visse il padre di Ottaviano, il primo imperatore, e questa è la casa dove il primo imperatore di Roma era nato. Sul settore nord del monte, nel santuario di Vesta, abbiamo ancora una volta una fase di continuità. La struttura di questa parte di Roma creata nell'VIII secolo continua ad essere conservata. Il santuario di Vesta, nella sua fase del II secolo a.C., con il tempio rotondo e le stanze per le Vestali. L'area sacra ai Lari, dove per la prima volta è attestato un tempio con una cella sola, in un'area scoperta, all'interno di un edificio che si affaccia sulla Via Sacra. Di fronte al tempio si poteva scendere in un ambiente sotterraneo legato al culto, dove c'era un bancone con un bacino nel quale versare le offerte sacre. La casa del Rex Sacrorum conserva la sua pianta articolata su due cortili con altari e la domus pubblica anche conserva la propria pianta, con un elemento nuovo monumentale, un portico sotterraneo in questa parte della casa, visitabile ancora oggi, vedete la volta qui e la volta qui, che mantiene comunque in uso il passaggio dalla casa all' "atrium Vestae" sotterraneo che vedete qui in pianta e qui nella fotografia. Oltre la casa si giungeva all'area sacra, forse di Jupiter Stator, che era stata un'area scoperta dalle origini fino ad ora. Agli inizi del secolo III, una parte del recinto in quest'area viene sommersa da una grande colmata che doveva forse sorreggere un primo tempio, che poteva in quest'area davanti all'altare più antico, intorno al quale le offerte sacre continuano. Agli inizi del II secolo tutta l'area sacra viene occupata da un edificio. Il centro dell'edificio è un corridoio stretto e lungo, sul quale si aprono degli ambienti: uno degli ambienti conduceva ad un piccolo podio che sorreggeva un nuovo tempio. Nella stessa fase, di fronte al tempio, esattamente in asse con il tempio, si costruisce una nuova porta, si mette in scena una nuova porta, alla quale si connette ancora una volta un muro di memoria. Qui vedete la faccia esterna del muro, ricoperta in lastre, e la connessione con la fondazione della porta, questo è il lato interno della fondazione della porta e questo è l'angolo opposto del lato interno. In questa immagine possiamo apprezzare meglio il rapporto tra questo edificio nuovo che contiene il santuario ora e la nuova porta: la Via Sacra, gli ambienti dell'edificio, il podio del tempio ed il tempio, un piccolo passaggio e la nuova porta, la fondazione che abbiamo rinvenuto, ancora una volta la Via Sacra, gli ambienti interni all'edificio, il podio che sorreggeva l' "aedes", il piccolo passaggio e la porta. È possibile che in questo luogo sia avvenuta la riunione del Senato del 63 a.C., vedete qui un'ipotesi di come i seggi in quest'area potessero essere sistemati per ospitare un gran numero di senatori. È possibile che proprio qui sia avvenuta la famosa seduta del Senato del 63 a.C. in cui venne svelato il colpo di Stato che stava organizzando in quegli anni Catilina, e qui vedete un'ipotesi di come le sedie per i... No, basta, andiamo avanti. Allora. È possibile che proprio in questo edificio si sia svolta la seduta del Senato dell'8 novembre del 63 a.C. dove venne svelato il complotto che stava organizzando Catilina in quegli anni. Ancora più a monte, sulla stessa pendice c'era un quartiere di case, che vanno a sostituire le grandi domus che erano nate nello stesso luogo nel VI secolo a.C.. E così è come doveva apparire la Via Sacra alla fine della Repubblica: il santuario di Vesta, il santuario dei Lari, la casa del Rex Sacrorum e la casa del Pontefice Massimo, il tempio di Jupiter Stator con il suo edificio intorno e poi il quartiere delle case. Salendo su questa strada, si giungeva sulla cima del monte ad un quartiere di cui cogliamo l'articolazione in almeno quattro lotti che potevano essere suddivisi in case in questo modo. E questo poteva essere l'aspetto dell'area del I secolo a.C. Infine, torniamo all'angolo sud-ovest, dove si riesce a ricostruire un ultimo quartiere. Tutte queste linee rosse indicano i muri delle domus che dovevano occupare l'area. Grazie alle fonti letterarie conosciamo alcuni dei personaggi che abitavano qui, ma fra questi il più importante è sicuramente Ottaviano, che sarà presto il primo imperatore di Roma, perché evidentemente voleva ricollegare la sua figura alla figura già in questi anni del fondatore di Roma, perché questa casa si trova esattamente di fronte al luogo dove viene allestito il memoriale della fondazione. Nei prossimi incontri esamineremo meglio i templi che occupavano il monte in questa fase e l'architettura di queste grandi domus. Grazie. [VUOTO]